– Sì,
amore. Dimmi.
– Ma
è vero che i vermi diventano farfalle?
– Sì,
beh, alcuni credo proprio di sì. Perché?
– Niente,
così. Ma senti, alcuni possono diventare anche delle mosche?
– Oddio,
non so. Potrebbe pure essere.
– Poverini.
– Perché,
amore?
– No,
così. È che se uno può diventare una farfalla e invece si ritrova
a essere una mosca, non è proprio la stessa cosa.
– Beh,
sì, le farfalle sono più carine. Ma sai cosa ti dico? Non penso
proprio che per loro faccia grande differenza.
– Forse
hai ragione, diventare una mosca non deve sembrare brutto a un verme,
vero papà?
– Probabilmente,
no. Ma perché ti interessano queste cose, cucciolo?
– No,
niente, così.
– Ne
avete parlato a scuola?
– No,
ma da due giorni ho ripreso a far visita alla signora Piera.
– Bravo,
è una bella cosa quella che stai facendo.
– Sì,
lo so, papà. Però non so se ci tornerò di nuovo.
– Perché,
amore?
– La
signora Piera da quando siamo tornati dalle vacanze è molto stanca,
non parla più molto, io le racconto quello che abbiamo fatto al
mare, dei bambini che ho conosciuto, cose così, tanto per dire
qualcosa, e lei rimane ad ascoltare zitta zitta, credo le piaccia,
sorride. Però...
– Cosa,
amore?
– No,
è che la signora Piera deve aver comprato un sacco di vermi, di
quelli che diventano mosche. In casa è pieno di vermi e mosche, ce
ne sono dappertutto. Non c’è neanche una farfalla, però, sai? Non
capisco una cosa: perché la signora Piera se li tiene anche addosso?
Non è bello da vedere, dovrebbe fare qualcosa, magari aprire le
finestre, farli uscire. Anche perché, papà, c’è un puzzo
terribile in casa della signora Piera...
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